mercoledì 31 luglio 2013

Donne e Uomini






Mi do un altro compito, una nuova cosidetta rubrica da gestire (nonostante l'altra sia appena all'inizio): donne e uomini.
Lo scopo?
Tentare di affrontare (e abbattere? Affievolire?) i più comuni pregiudizi e stereotipi che si hanno su entrambi i sessi e anche discussioni ben più delicate che coinvolgono l'interazione tra l'uno e l'altra...
Mi auguro di poter fare un buon lavoro e di non causare la terza guerra mondiale.
Probabilmente sarò un po' più concentrata sul mondo femminile: lo conosco meglio. Ma farò tutto il possibile per dare il giusto (e pari) rilievo a ciascuno.
E comincio riportando un altro post, già scritto, riguardo una piccola parentesi nel più largo problema della violenza sulle donne. Che spero, un po' alla volta, di approfondire e vedere da diversi punti di vista.

Proteggiamo le donne, non la loro stupidità
Altro post veloce!
Tutto per consigliarvi di passare su Drama Queen, se il teatro rientra tra i vostri interessi. :)
E' un blog nato da poco, ma conosco la creatrice e sento che promette bene. :) Dateci un'occhiata, se vi va.
Buona visione e buona giornata!

Maria

martedì 30 luglio 2013

Alterco 2





Questo post partecipa all’iniziativa Una parola al mese. La parola di luglio 2013 è alterco (al link maggiori informazioni).










Alterco, sei sentito a gran voce;

L'alterco è un animato litigio;

Sarà un alterco che non dimenticheremo;

Questo diverrà un alterco di sicuro;

Non sarebbe successo l'alterco citato;

Che putiferio con questo grande alterco!


Sei "alterco", in sei posizioni diverse, per sei frasi con sei parole... Perché sei? Così, l'ha deciso il destino. :D
Ho voluto fare il giochino, spero appreziate: volevo fare almeno un altro post su di lui. :)

P.S. Ho contato come parola anche "l" apostrofato, contato come articolo a sé stante.

Ritorno


Riflusso costante che strattoni il cuore
come sabbie mobili trattieni la mente,
sei arduo ritorno.

Non vi era attesa, né fretta alcuna
per l'animo in precaria quiete,
improvviso ritorno.

Speranza di te prima non c'era
e nel futuro via non si scorge:
ti temo, ritorno.

mercoledì 24 luglio 2013

Teorema - Marco Ferradini

Prendi una donna, dille che l'ami
scrivile canzoni d'amore
mandale rose e poesie
dalle anche spremute di cuore;
falla sempre sentire importante,
dalle il meglio del meglio che hai
cerca di essere un tenero amante,
si sempre presente,
risolvile i guai.

E sta sicuro che ti lascerà
chi è troppo amato amore non dà,
e sta sicuro che ti lascerà
chi meno ama è il più forte si sa.

Prendi una donna, trattala male,
lascia che ti aspetti per ore,
non farti vivo e quando la chiami
fallo come fosse un favore
fa sentire che è poco importante,
dose bene amore e crudeltà,
cerca di essere un tenero amante
ma fuori dal letto nessuna pietà.

E allora si vedrai che t'amerà
chi è meno amato più amore ti dà,
e allora si vedrai che t'amerà
chi meno ama è il più forte si sa.

No caro amico,
non sono d'accordo,
parli da uomo ferito
pezzo di pane e… lei se n'è andata
e tu non hai resistito…
Non esistono leggi in amore,
basta essere quello che sei,
lascia aperta la porta del cuore
vedrai che una donna è già in cerca di te.

Senza l'amore un uomo che cos'è
su questo sarai d'accordo con me,
senza l'amore un uomo che cos'è
e questa è l'unica legge che c'è.

Questa è una canzone che mi è sempre piaciuta molto. Un teorema... di cosa? Sull'amore? Si potrebbe rispondere di sì, specialmente seguendo il pensiero comune.
Testo chiaro e lineare, senza sfumature o messaggi criptici. Due pensieri molto semplici, il primo che copre ben quattro strofe, il secondo che si limita alle ultime due.
Eppure... sul serio si può fare un teorema sull'amore? Purtroppo molta gente sembra poter testimoniare quel primo pensiero, quanti ne ho sentiti! Purtroppo, però, troppi ascoltano questa canzone senza andare fino in fondo. Per me, come per Ferradini, oserei dire che la verità è un'altra:

Non esistono leggi in amore,
basta essere quello che sei

Tutto lì. Non dice che sia semplice, che sia tutto felice, afferma solamente che non esistono leggi. Non c'è la formula magica, non c'è il modo per farsi amare, non ha senso divenire il classico (scusate il francesismo) stronzo per una delusione (fosse anche la più grande della vita). Parlo al maschile su onda della canzone, ma ovviamente il discorso vale per entrambi i sessi. Esistono unicamente persone che amano altre persone, per quello che ESSE SONO. Provate a farvi un esame di coscienza, donne e uomini tutti: chi amate? Chi amereste?
Questo non vuol dire che sarà le persona che amate ora che vi ricambierà, ma ciò non significa che non ci sarà amore: esso non può venire controllato. Non può essere messo in gabbia e comandato come più ci aggrada: se ci riuscite, non è amore.
Dovremmo ricordarcelo spesso, forse sarebbe meglio sempre. E tenere a mente, più di tutto, l'ultima strofa:


Senza l'amore un uomo che cos'è
su questo sarai d'accordo con me,
senza l'amore un uomo che cos'è
e questa è l'unica legge che c'è.

Ecco qui il link alla canzone.

venerdì 12 luglio 2013

Un post veloce per dirvi che, per chi volesse, potete trovare una mia intervista che la gentilissima Romina (che ringrazio nuovamente) mi ha fatto, per il mio libro Cristalli di Vita.
Buona serata a tutti!

Maria

lunedì 8 luglio 2013

La volpe e l'uva - "Sei come tutti gli altri"


Per la rubrica "La volpe e l'uva", comincio oggi con una delle mie frasi "preferite": sei come tutti gli altri.

Credo che ciascuno di noi l'abbia detto almeno una volta in vita sua, specialmente nel bel mezzo di un alterco. Un cavallo di battaglia che la rabbia sfrutta a vele spiegate. Ma come dovrebbero essere questi "altri"?

GLI ALTRI
Secondo questo modo di pensare, gli altri sono persone di cui non ci si può fidare, che ti deludono e tradiscono, che non ti ascoltano, che ti ignorano, che non si preoccupano di te, ecc ecc, ma soprattutto sono persone comuni e senza nulla di speciale, poco più di brutte persone.
Non so voi, ma io credo che sia un modo di pensare alquanto pessimistico e inutile, oltre che irrealistico: se fossero tutti realmente così, l'essere umano (definito animale sociale da svariate persone autorevoli) sarebbe già estinto. Ma di questo parlerò prossimamente... Ci sono tante altre belle frasi che riguardano tale concetto.

COSA TI RENDE COME GLI ALTRI
In base anche alla descrizione che ho dato poco sopra di "altri", ciò che ti rende come loro consiste nel fare un errore (grande o piccolo che sia) e quindi ferire una persona a te cara.
Assolutamente non assolvo le colpe, se un errore è stato fatto è giusto farsi perdonare... Ma esistono casi e casi, tra i quali coloro che usano maggiormente questa frase solitamente sono i primi che non sono capaci di guardare a sé stessi e uscire da un guscio di pregiudizi autoimposto.
Non tutti, sia chiaro. Però molti sì.

PERCHè SPESSO SI ARRIVA A DIRLO
Spesso le persone che arrivano a crocifiggere i loro amici, parenti, ragazza/o con questa frase sono persone con una grande paura di rimanerci male (e conseguentemente sole). L'interazione sociale è l'impresa più complessa con cui abbiamo a che fare ogni giorno e molte volte non va a buon fine: incomprensioni, dubbi, stress, poco tempo... Questo però dovrebbe portare ad altro: non segnare tutte le persone come orribili mostri con cui sia impossibile relazionare, ma altri esseri umani come noi con le nostre stesse difficoltà. Noi non siamo perfetti e nemmeno loro. Non esiste un "altro" pronto a divorarci.
Ok, forse a volte sì, ma è inutile cominciare ogni interazione con il piede di guerra.

RIFLESSIONE FINALE
In questa situazione, la volpe cerca l'uva nella cieca fiducia negli altri, aspettandosi che per arrivare all'uva basti che sia l'altro a non sbagliare mai ed esserci sempre. Ma ciò è impossibile. Tutti sbagliano e, sia ben chiaro, più una persona ci è vicina, più ci farà soffrire. E non è per cattiveria naturale: semplicemente ci teniamo talmente tanto a loro che è la nostra percezione ad essere alterata. Li vediamo speciali da sempre, ma così facendo li carichiamo di responsabilità spesso troppo grandi: chi non sbaglia mai? Chi non ha bisogno del suo tempo e del suo spazio?
Quindi, come evitare di non andarsene a bocca asciutta, dicendo che quel grappolo d'uva non era ancora maturo come tutti gli altri? Semplicemente, avendo tanta pazienza e mettendo in conto di perdonare. Parlarsi civilmente è da sempre la soluzione ottimale per evitare di arrivare a tale frase. Non sempre è possibile, ma tentare non fa male.
E chissà, magari con il salto successivo arriviamo agli agognati chicchi.



 





Questo post partecipa all’iniziativa Una parola al mese. La parola di luglio 2013 è alterco (al link maggiori informazioni).

giovedì 4 luglio 2013

L'alterco




 Questo post partecipa all’iniziativa Una parola al mese. La parola di luglio 2013 è alterco (al link maggiori informazioni).












Questo mese, per una volta, mi prendo in anticipo. :) E spero non sarà solo un unico post!

Come feci per "barbaglio", volevo provare un piccolo esperimento. Mi auguro che lo troverete gradito, nonostante il termine utilizzato sia alterco!

Amico, mi dicevi!
Almeno tu mi avessi rispettato!
Altrimenti chissà come mi avresti appellato!
Alternative migliori di te si trovano sempre!
Alternavi già le tue mille maschere, dovevo capirlo!
Altercare con te è inutile!
Alterco sprecato, come il fiato!

Ok, devo ammettere che la penultima frase mi ha messo in seria difficoltà. Solo alterco e derivati (o è "alterco" il derivato? Ignoranza portami via...) cominciano con "alterc"!
Per il resto, spero che la differenza di colori lasci intuire che ho tentato di simulare un vero e proprio alterco.